“Europe in 8 bits” in DVD!

EI8B-dvd-miniFinalmente sono disponibili le versioni DVD e Blue Ray del documentario Europe in 8 bits!
Ci auguriamo che il duro lavoro del regista Javier Polo venga ben ripagato facendo il giro del mondo, come lui ha girato l’intera Europa per scovare i protagonisti della scena micro, intervistando e filmando numerosi artisti tra i quali anche alcuni italiani!

Trovate la recensione del documentario su 8-b.it al seguente link:
http://www.8-b.it/2014/04/recensione-documentario-europe-in-8-bits/

Sul sito ufficiale del progetto trovate anche la colonna sonora, per adesso ancora in “coming soon”. Ecco la pagina con il documentario in DVD e Blue Ray, la colonna sonora e altro merchandise:
http://europein8bits.com/shop

Report – Robots & Makers

R-and-M-mini

Nei giorni di sabato 29 e domenica 30 Marzo, a Novegro (Milano) si é tenuta la prima edizione della fiera Robots & Makers, dedicata a tutti gli appassionati di robotica, informatica e diavolerie varie. All’interno del padiglione espositivo era presente anche un’area dedicata al retrocomputing, con diversi nostalgici espositori che spaziavano da semplici amatori a collezionisti, fino ai totali fanatici delle vecchie macchine dalla ridotta capacitá di calcolo. In mezzo a loro non poteva mancare lo stand dei micromusicisti, no? La squadra era composta dal qui presente Micromante e da Feb, Phazon, 0r4 e Kenobit. Ma chi sono questi scapestrati che maneggiano marchingegni d’epoca? Feb e Phazon sono neo-compositori della scena e appartengono entrambi al collettivo 8-Bit Mafia. Il primo é anche la mente del progetto Retrogaming On The Road e il secondo autore di alcuni tutorial italiani su LSDJ. 0r4 ha pubblicato poco tempo fa il suo primo album e potete trovare la recensione su questo stesso blog (qui), mentre Kenobit é tra i piú internazionali degli artisti italiani poiché si é esibito spesso all’estero e qualche mese fa ha avuto l’occasione di esibirsi nientemeno che a Tokyo!

Sono stati due giorni particolarmente intensi e ci siamo divertiti a suonare e divulgare informazioni a chiunque si avvicinasse al nostro stand, spiegando di cosa si trattasse agli increduli e facendo provare a scriver qualche nota ai piú curiosi.

Speriamo di aver fatto bene il nostro dovere e di aver contribuito ad ingrandire questa calda e blipposa micro-family!

Il vostro Micromante
~ Micromaniacs! ~
~ 8-b.it ~

Recensione: 0r4 – ZeroErreQuattro

0r4-zeroerrequattro-miniBentornati ad una nuova recensione del vostro Micromante!
Oggi è la volta di or4, un’artista di Milano, uno delle nuove leve di artisti della scena, che dopo aver composto alcuni brani rilasciati su SoundCloud, ha deciso di affrontare il passo del primo album.
Il risultato è ZeroErreQuattro, una sorta di self-titled che contiene cinque brani, tra i quali una cover dei Devo, una nota band americana degli anni settanta e ottanta di stampo new-wave/punk.
L’album di or4 si apre con il brano Ass Naked, una ritmatica e ipnotica successione di suoni il cui comparto ritmico prende liberamente ispirazione dall’ambito drum &bass/techno. Sapiente l’utilizzo al momento giusto dei sample audio vocali presenti in uno dei soundbank di LSDJ, software “of choice” per tutte le sue composizioni, in questo caso fatto girare in un Game Boy Color.
Ass Naked era l’apripista per la cover dei Devo, Mongoloid, della quale 0r4 ci offre una nuova versione, restaurata e ancor più elettronica dell’originale,  non senza un certo grado di sperimentazione sonora in tipico stile electro/post-punk. Mi sento di asserire che a Mongoloid è stato aggiunto quel qualcosa che l’originale non aveva; se non è stato migliorando un grande classico, è comunque stato arricchito dandogli una boccata d’aria fresca in questa nuova forma in chiave micro, i miei complimenti all’artista.
Di seguito ecco NaN Oddysee, un’allegra e divertente canzone che prende la rincorsa e viaggia in alto sul volume del nostro impianto stereo, veloce, spigliata e con la melodia sempre in continuo cambiamento timbrico, come una metamorfosi di colori continua. Non mancano i breakdown e un vuoto rilassante che riprende risoluto con il ritornello tutto da ballare.
Breve ma intensa, Nan Oddysee lascia poi spazio al quarto brano intitolato Perpetuum, leggermente più tranquilla ma comunque ballabile, che ci accompagna col suo beat classico e incessante, a sostegno delle due melodie principali che si intrecciano fino a svanire.
A chiudere l’album c’è uno dei brani a mio avviso più particolari della produzione di or4, si intitola Interchange (Cologno Nord) ed è probabilmente ispirato, se non dedicato, a qualcosa a lui molto familiare. Verrebbe da pensare che sia stato scritto a bordo di un treno in corsa, e magari è proprio così! Una sincope ritmico-melodica caratterizza il brano, con una melodia imprevedibile che non ha paura di arrivare al limite anche salendo alle frequenze più alte in un battibaleno, per poi tornare nel registro più basso ed entrare in un breakdown in stile dubstep. Il gioco timbrico e la sperimentazione sonora sono evidenti in questa canzone, come anche l’effetto stereo di alternanza dei due canali d’uscita che prelude all’ultima ripresa di questo viaggio, portandoci al termine di tutto con un finale quasi troncato e improvviso.

Una particolarità dei brani originali di 0r4 è che tutti preannunciano la canzone con il tipico suono di accensione della famiglia Game Boy, giusto un secondo prima dell’inizio vero e proprio della canzone. Questo celeberrimo suono, un grande classico impresso nella mente di tutti noi, non si avverte invece all’inizio delle varie cover da lui proposte. Questo “metodo” per distinguere le originali dalle cover è stato mantenuto spesso all’inizio, anche nei rilasci di singoli brani successivi a questo suo primo album, per poi cadere in disuso nel tempo.

Potete ascoltare e scaricare l’album di or4 intitolato ZeroErreQuattro da BandCamp:
http://0r4music.bandcamp.com/album/zeroerrequattro

E qui trovate tutte le altre sue composizioni su SoundCloud:
https://soundcloud.com/0r4

Intervista – 8-Bit Mafia

8bitmafia-miniBentornati ad una nuova intervista!
Questa è la volta di un gruppo di artisti che ha deciso di creare un ambiente formativo per la scena micro e i micro-boy emergenti in tutta Italia. Il portavoce del progetto 8-Bit Mafia è Phazon, un ragazzo di Milano del quale qualche giorno fa son stati presentati su 8-b.it dei suoi tutorial sull’apprendimento basilare del software Little Sound DJ per Game Boy e PC.

M: Phazon, ci presenti il progetto 8-Bit Mafia?
P: ma certo! Il progetto nasce come gruppo musicale ma poi si è tramutato in un collettivo che si prefissa vari obiettivi, uno su tutti la diffusione della micromusic, ma ci auguriamo anche di poter seguire la carriera di micromusicisti emergenti dalla loro formazione fino all’uscita delle loro tracce musicali, anche aiutandoli con consigli ed aiuti su determinati software come LSDJ e Korg M01, per citarne un paio; ma non è solo questo ciò che vorremmo fare, infatti il progetto sta muovendo i suoi passi in varie direzioni.

M: da chi è scaturita l’idea di base e chi fa parte del gruppo?
P: il progetto è nato da una collaborazione musicale tra me e MegaFeb, ma ora siamo diventati quattro: Phazon (il sottoscritto), MegaFeb, Pandora e Greppoz, in particolare gli ultimi due sono rispettivamente la mia vocalist (Pandora) e il nostro nuovo acquisto che sta muovendo ora i primi passi nella micromusica, lavorando su LSDJ e, cosa da non escludere, essendo un cosplayer, potrebbe suonare dal vivo vestito da Ganondorf.

M: quali sono gli obiettivi futuri del progetto?
P: gli obiettivi futuri sono molteplici ed alcuni saranno a lunga scadenza, ma nell’immediatezza puntiamo a formare le nuove reclute, oltre a sfornare le prime tracce sotto il nome di 8-Bit Mafia. Tra i progetti a lunga data ci sono la creazione di una netlabel rivolta ai micromusicisti emergenti ed una compilation che li raccolga, oltre al disco di MegaFeb ed il mio secondo disco che usciranno per gli 8-Bit Mafia, e se il destino lo vorrà cercheremo anche di organizzare qualche evento micromusicale.

M: chi può entrare a far parte del vostro progetto?
P: chiunque sia interessato a comporre micromusic è il benvenuto, indifferentemente dalla strumentazione che usa e da dove provenga, gli 8-Bit Mafia sono aperti a tutto, proprio per confrontarci e crescere assieme, portando una parte di noi nel mondo della micromusic.

Di seguito vi lascio il link al canale di Phazon, dove potete trovare i tutorial sopra citati che sta realizzando proprio in questi giorni:
https://www.youtube.com/user/DJPhazon8Bit/videos
Il suo profilo SoundCloud:
https://soundcloud.com/mutagenic-phazon
La sua pagina BandCamp dove potete trovare l’album “Phazon Fantasy” in download gratuito:
http://mutagenicphazon.bandcamp.com/

Il profilo SoundCloud di MegaFeb:
https://soundcloud.com/feb-rotr

E la pagina Facebook del collettivo 8-Bit Mafia:
https://www.facebook.com/pages/8-Bit-Mafia/366080886862748?fref=ts

Novità del 2014!

Ciao a tutti, sono il vostro Micromante e vi scrivo dall’anno 2014.
Solo il mese scorso facevo il resoconto di tutto quello che era successo in un anno di Micromaniacs!, tutte le persone che ho incontrato, con cui ho collaborato e condiviso questa passione per il micromondo a 8 bit.
Eccomi dunque ad annunciarvi la prima grande novità di quest’anno: sono stato promosso alla redazione del sito 8-b.it, il sito di riferimento italiano della scena micro!
In questo compito sarò comunque affiancato da Buskerdroid, fino ad ora principale redattore del sito, e da Nazzilla, web master e web designer che ha preso in consegna quel dominio circa un anno fa dai “vecchi padri fondatori” (dei quali scriverò nei prossimi giorni). Nel corso delle prossime settimane ci saranno dei cambiamenti nel sito 8-b.it, per adattarlo meglio alla nuova gestione e raggiungere la versione definitiva.
Questo mio blog non verrà certo abbandonato! Continuerà a contenere informazioni utili riguardo la micromusica italiana, ma prenderà un taglio via via più personale. Pubblicherò anche cose più brevi e di getto, con qualche link o qualche artista appena nato da presentare brevemente, impressioni personali e quant’altro, mentre gli articoli più consistenti (di carattere nazionale e internazionale) li troverete su 8-b.it.

E’ tempo di cominciare assieme una nuova avventura, suddivisa tra 8-b.it, riferimento nazionale e internazionale della micro-Italy, e Micromaniacs!, un blog con pensieri, annotazioni e riflessioni sul mondo della micromusica emergente!
Mi piace citare sempre Buskerdroid quando scrivo che siamo tutti parte di una grande micro-family!

Il vostro Micromante.

~ Micromaniacs! ~
~ 8-b.it ~

Resoconto del 2013

Si avvicina la fine di questo 2013 ed è tempo di tirar le somme. “Micromaniacs!” è ormai online da poco più di un anno, ho intervistato svariati artisti della scena micro italiana, presentato e recensito album, EP e concerti e contribuito a divulgare la conoscenza della micromusica attraverso il Podcast “Son of a bit!”, che ritornerà presto con una nuova puntata!

Durante quest’anno sono entrato in contatto con tantissimi “colleghi” interessanti, partecipato a concerti e ascoltato molte produzioni di artisti più o meno conosciuti e più o meno alle prime armi, restandone sempre positivamente impressionato per la varietà espressiva emersa. Di certo ho trovato che i micromusicisti sono persone creative! Ho cominciato a collaborare con Buskerdroid e il sito da lui gestito 8-b.it, che vorrebbe porsi come punto di riferimento in Italia per questa scena, assieme al mio blog (o almeno spero).

Da alcuni mesi ho anche cominciato a scrivere degli articoli in una rubrica creata apposta per me chiamata “Masterchip!”, all’interno di un sito chiamato be.Beap, un contenitore di informazioni, recensioni, interviste e calendari con gli appuntamenti culturali più interessanti nell’ambito della provincia di Bergamo e non solo.

Per finire in bellezza vi annuncio che lo scorso 23 Novembre è stato finalmente presentato ad Amsterdam il documentario “Europe in 8 Bits” in occasione dell’IDFA (un importante documentary film festival), dove il regista spagnolo Javier Polo ha potuto presentare il frutto di tanto lavoro svolto negli scorsi mesi in giro per l’Europa a filmare concerti e intervistare personalità spesso eccentriche. Siamo tutti impazienti di gustarci questo ottimo documentario, ovviamente!

I micromusicisti italiani stanno crescendo, sia come numero che come produzioni, esplorando le sonorità più recondite e desuete delle loro macchine preferite, che con i loro eco, gli accordi arpeggiati e quei beneamati blip-blop trasformano il vecchio in nuovo, l’antiquato e polveroso in moderno e accattivante più che mai. Sono ben lieto di far parte di questa piccola ma calorosa famiglia, o come direbbe Buskerdroid, micro-family!
Grazie a tutti!

Firmato:
il vostro Micromante

Recensione: Kenobit – Stage 1

stage1-miniBentornati ad una nuova recensione, che questa volta riserva per voi anche un’anticipazione nel finale!
L’artista di oggi è Kenobit, di Milano, e l’album che vi presento è il suo primo album ufficiale intitolato “Stage 1”. Non poteva esserci miglior titolo per una produzione massicciamente ispirata all’ambito videoludico, poiché contiene molte cover e rivisitazioni di grandi colonne sonore di videogiochi retrò, oltre ad altre chicche che scopriremo assieme.
Dopo aver pubblicato alcune canzoni singolarmente sul proprio profilo SoundCloud nel corso di alcuni anni e aver tenuto svariati concerti in Italia e in giro per il mondo, Kenobit ha deciso di esordire il 22 Luglio 2013 con questo suo primo lavoro ufficiale, disponibile gratuitamente su BandCamp.
Tutte le tracce sono state composte su un Game Boy DMG-01 modificato Pro-Sound, e come da tradizione micro non è stata eseguita alcuna modifica in post-produzione.

Lo stile compositivo di Kenobit è sempre allegro, carico di velocità e beat potenti. Io stesso nell’ascoltare questo suo lavoro ho deciso di dare un nome a questo suo personale stile, preso direttamente da una delle sue tracce originali, ovvero “Happy Overload”, in quanto tutto quello che Kenobit scrive è sempre un “sovraccarico di felicità”!
La prima traccia dell’album è “Bubble Bobble Love”, rivistazione della celebre colonna sonora del gioco Bubble Bobble, suo gioco preferito in assoluto, al quale ha voluto evidentemente dedicare l’inizio di questo viaggio. Si prosegue con un classico di SEGA, ovvero “Space Harrier”, che iniza a farmi salire la nostalgia poco a poco, per arrivare alla terza traccia intitolata “Katamari Damachip”, versione micro della colonna sonora del gioco Katamari Damacy, dove lo scopo era prevalentemente accumulare materiale in maniera sfrenata formando delle enormi palle di detriti! A questo punto la mia nostalgia tocca forse il picco massimo, quando arriva “Neverending Story”, cover potente e veloce dell’omonima colonna sonora del film “La storia infinita” che tutti i nati negli anni Ottanta devono assolutamente aver visto almeno cinque volte. Ho avuto modo di ascoltare questa canzone allo scorso concerto di Kenobit (+arottenbit) all’Ohibò di Milano e devo dire che ha fatto un effetto incredibile, da cantare tutti assieme! La traccia succesiva è “Cookie Powa”, la prima delle due tracce originali presenti in questa uscita che, carica di energia com’è ovvio, sfoggia qualche doveroso “Hadouken”, chiaro omaggio alla serie Street Fighter. Proseguendo incontriamo “Nitro Man (Mega Man 10)”, un altro dei giochi preferiti di Kenobit, che ha deciso di rielaborare nel suo stile. Ecco dunque i Depeche Mode con “Useless”. Devo ammettere che questa versione ha stravolto l’originale e non l’avevo quasi riconosciuta! “Happy Overload” è la successiva, secondo pezzo originale di Kenobit, che a mio parere rappresenta lo spirito dell’intero album e che apre la strada alla cover di Scatmans World, una nota canzone dance degli anni Novanta che in questa nuova veste prende il nome di “Scatman’s Mario World”. L’ultima traccia dell’album è “Caramelldansen”, cover dell’omonima traccia del gruppo svedese Caramell, che dopo la sua pubblicazione nel 2001 ha avuto un enorme successo su Internet ed è stata protagonista di numerosi remix da parte di molti artisti, tra cui questa ulteriore versione di Kenobit non poteva mancare!

Ecco il link dove scaricare gratuitamente “Stage 1”:
http://kenobit.bandcamp.com/

Come scrivevo poco più su, Kenobit ha avuto modo di suonare molto in giro per l’Italia e anche all’estero. Dovete sapere che nel mese di Settembre, durante il suo tanto
desiderato primo viaggio a Tokyo, il nostro collega ha avuto modo di trovare una data anche là, proprio così! Esibendosi assieme a molti importanti artisti internazionali
come NNNNNNNNNN, Aliceffekt, TORIENA ecc.
Ecco qui il filmato della sua esibizione in Giappone!
La prima mezzora del primo dei due video nella pagina linkata è tutta per lui:
http://www.nubuwo.com/2013-09-16/square-sounds-post-party-scheduled-for-9-30

Ed ora ecco l’anticipazione che vi avevo promesso!
“Stage 1” è il primo album ufficiale di Kenobit, ma vi annuncio che sta per uscire il suo secondo lavoro, che probabilmente rappresenterà il suo primo vero e proprio lavoro dal punto di vista dell’impegno artistico e concettuale, dato che “Stage 1” è prevalentemente una raccolta di tutte le sue prime composizioni mai edite. Per il nuovo album ha optato per un self-titled “Kenobit”, e sarà pubblicato dalla LowToy Netlabel, come il precedente EP di Buskerdroid di cui vi ho scritto alcuni giorni fa. Attenzione amici: “Kenobit” sarà disponibile anche in versione vinile (di colore bianco, 180 grammi)! A mio parere un evento eccezionale per questo genere di musica, e per quest’epoca iper-tecnologica che ha dimenticato il vinile ormai da molti anni.
Ecco l’artwork della copertina a cura di Lorenzo Ceccotti:
http://www.lrnz.it/page/work/op/read/id/224

Non ci resta che attendere questa nuova uscita con ansia e trepidazione!

Recensione: Buskerdroid – Nowhere Gameboy EP

Nowhere-Gameboy-EP-miniEccoci con una nuova recensione! Oggi vi parlerò di un EP uscito all’inizio dell’estate intitolato “Nowhere Gameboy EP”, un’opera di Buskerdroid, già, lo stesso della CouCou Micromusic Netlabel. Questo EP esce in free download per la LowToy Netlabel e assieme ad esso viene prodotto anche un videoclip di uno dei brani presenti.
Questo piccolo lavoro ad opera del boss della CouCou contiene quattro tracce, due delle quali contraddistinte da una menzione stagionale tra parentesi, un indicatore di mood per l’ascolto o cos’altro? Messaggi segreti nella micromusica? Lo lascio scoprire a voi.
La prima traccia è “NU(SUMMER)”, che sembra arrivare direttamente da una guerra nello spazio profondo, prepara l’ascoltatore con un’introduzione acida e crea aspettativa, per poi esplodere con il suo beat potente e d’ispirazione decisamente techno. Circa a metà della traccia troviamo quello che potrebbe davvero sembrare uno scontro bellico, con suoni simili a spari laser e detonazioni. Il tutto si risolve dunque nell’ultimo ritornello che riprende il tema principale e si allontana da noi definitivamente con un outro che raccoglie i feriti e scompare di colpo come se non ci fossero sopravvissuti all’ascolto.
Tocca a “NOWHERE FAST”, traccia della quale è stato realizzato anche il videoclip da Valerio Carradori e che vede come attore Matteo Vitale. Questa canzone ha un video massicciamente ispirato al celebre film Tetsuo di Shinya Tsukamoto, e ne richiama le stesse immagini in bianco e nero a elevato contrasto, compresa la trama dove il protagonista trova per caso un ammasso di rottami, all’apparenza innocuo, che però lo spaventa a morte e lo fa scappare più velocemente possibile. Ad un certo punto il protagonista si rende conto di essere stato infettato da quella strana cosa che sta crescendo ora dentro di lui. Il clima claustrofobico è abbondantemente condito dalle sonorità sporche e ripetitive, quasi ipnotiche, come a descrivere un viaggio allucinante attraverso un uso sapiente di crescendo e casse potenti, arricchite dal rumore bianco come sbuffi idraulici e da una melodia altisonante imbrigliata tra un beat e l’altro come a rappresentare la voce della macchina che insegue l’uomo per impossessarsi di lui.
La terza traccia è “SONICBOY(WINTER)”, che ci affetta i timpani con dei suoni taglienti e ci accompagna con un malsano beat quasi sincopato. Di tanto in tanto una voce e un suono alto e fisso ci strappano dal nostro trans bloccandoci le facoltà celebrali per poi sbatterci di nuovo dentro, fino al finale fatto di frequenze basse e stabili dentro le quali cresce l’ultimo vagito di quel Game Boy che ormai ci odia.
La fine arriva con “GAMEYOUTH”, che sembra volerci riportare nello spazio, ma questa volta con il beneficio dell’esperienza appena acquisita per poter affrontare al meglio l’ultima battaglia. Beat violento e melodie malate caratterizzano quest’ultima traccia, con una parte finale riflessiva che ci fa rallentare fino a fluttuare nel nulla cosmico, dove delle sonorità profonde danno l’ultimo addio al nostro cadavere alla deriva per sempre.

Un lavoro denso e potente per Buskerdroid, promosso da un videoclip di ottima ispirazione, il tutto godibile appieno solamente a volume altissimo nel vostro impianto stereo. Decisamente adatto agli amanti della techno e affini, dunque mi sento di dire che non è per tutte le orecchie, ma si fa apprezzare anche da chi si avvicina per la prima volta a questo uso criminale del Game Boy! Una nota di merito alla ricerca delle sonorità particolari e al beat potente generato unicamente dal dispositivo, senza post-produzione alcuna.

Info Album:

Titolo: Nowhere Gameboy EP
Artista: Buskerdroid
Rilasciato da: LOWTOY NETLABEL
Artwork: Sanditio (sanditio.tumblr.com)
Data di rilascio: Luglio 2013

Sito di Buskerdroid:
http://www.buskerdroid.com/

Intervista a Buskerdroid:
https://micromaniacs.wordpress.com/2012/12/11/interviste-buskerdroid/

Scarica l’album da LowToy Netlabel:
http://entter.com/lowtoy-oldsite/releases/buskerdroid-nowhere-gameboy

Videoclip di Nowhere Fast:
http://www.youtube.com/watch?v=QDYZWOlWP7c

Live Report – 1UP 8 bit music party @ Ohibò – Milano

1UP-miniIeri sera ha avuto luogo l’evento chiamato “1UP 8 bit music party”, presso il Circolo Arci Ohibò di Milano.
La serata è iniziata al cospetto di arottenbit sul palco, che ha preso immediatamente posizione con i suoi pezzi pesanti e i suoi strumenti violenti. La sua formula chimica è composta da una fusione massiccia tra heavy-metal e techno. Si passa dal blast-beat estremo a dei breakdown davvero massicci e distorti, per poi approdare a ritmiche più sostenute con l’appoggio di una cassa ben definita e che non si arresta mai. In sua presenza lo spettacolo è assicurato, poiché ormai lo sapete, ci riscalda sempre il cuore con la sua barba e si scatena come un matto, aizzando anche il pubblico a dovere. Poi ad un certo punto è entrato in scena anche l’altro artista della serata, “Obi One” Kenobit, che ha pluggato la sua macchina infernale al mixer assieme a quella di arottenbit e così è iniziato un duetto/sfida, che ha visto i due paladini opposti, un demone barbuto contro un angelo del dancefloor. Si sono dunque susseguite varie cover di grandi pezzi d’epoca che in discoteca facevano ballare negli anni novanta. Devo ammettere che personalmente mi hanno fatto uno strano effetto in questa nuova chiave micro, dato che quando ero piccino e sentivo quelle cose alla radio, o agli auto-scontri, mi veniva un po’ male, va beh… Alla fine di questa corsa a due, arottenbit lascia il palco tutto a Kenobit. Le pareti iniziano a vibrare quando dopo alcuni brani originali, cominciano a risuonare cover di pezzi classici dell’infanzia di tutti noi, passando da “Ken – Il Guerriero” e “Gig Robot d’Acciaio”, fino a “Flashdance” e “La Storia Infinita”, tutte rivisitate nello stile di Kenobit. C’è stato spazio anche per una particolare versione della colonna sonora di Doom, e ho detto tutto.
Una menzione speciale va senza dubbio al VJ della serata, ovvero Nazzilla, che ha proiettato sul mega-schermo alle spalle degli artisti per tutta la serata clip glitchose e pixellose, e su intervento di arottenbit, anche qualche piccola sorpresina per i presenti, sempre con effetto mosaico, più adatto ad un Circolo Culturale.

A quando il prossimo party?

Recensione: Omino Lego – Tales From My World

Oggi vorrei scrivere del primo album di Omino Lego, un artista nascente già intervistato qualche tempo fa su questo blog e del quale potete sentire la traccia d’apertura di questo album nella prima puntata del Podcast “Son of a Bit!”.

Il suo lavoro d’esordio è intitolato “Tales From My World”, pubblicato dalla Coucou Micromusic Netlabel e uscito il 14 Settembre 2012. Un lavoro che contiene nove tracce dense di ritmo e sonorità moderne, semplici ma mai scontate.
La prima canzone è “Is This Science”, che dopo un’introduzione riflessiva crea l’ambiente ritmico adatto per poi esplodere veloce e potente, con un ritmo techno incalzante e con un intrecciarsi di melodie che si alternano e dialogano fra loro, sfruttando principalmente le onde quadre a tal scopo. Questa importante scelta di alternare le voci che dialogano e collaborano fra loro mediante le onde quadre è una particolarità che caratterizza tutto l’album, e che non stanca mai. “Lagolego” entra in punta di piedi, la sua melodia come una ninna nanna ci culla fino al ritornello pieno di eco, facendoci sognare. Un cambio di tempo ci lascia galleggiare al rallentatore per pochi istanti, per poi riprendere il ritmo iniziale con delle varianti melodiche interessanti, accompagnandoci nuovamente fino al ritornello carico e da trip. Un cambio di tonalità verso la fine lascia senza fiato e arricchisce ulteriormente la godibilità del brano. Passando per “Springtime Pensieri” e “Burning ROM-A”, cariche di ritmo e sperimentatrici nelle frequenze basse, si approda nel passato, o per meglio dire nel retro-futuro di “Folk Follia”, che ci prende per mano e ci fa camminare su antichi sentieri irlandesi, tra i castelli e la pioggerellina sottile che ci bagna i capelli. All’improvviso il beat, unito alla melodia veloce e cantilenante che simula il flauto traverso riesce a fondere un certo gusto medievale con una linea di bassi e ritmica degni di una boss-fight d’epoca. Dopo esser stati ricatapultati nello spazio con “The Starship Is Landing”, ecco un brano particolare che stacca un po’ dal resto delle composizioni, “GIGARAP”. Un esperimento divertente che mescola suoni e ritmi attraverso hip-hop e dubstep, per risolversi in una techno caratterizzata da melodie folli e suoni divertenti. Ad aprire l’ultimo ritornello un “inceppo” ritmico interessante che rende onore al resto della canzone. Siamo dunque a “Virtuacielo”, forse la più malinconica delle tracce, che ci fa sdraiare in un prato ad osservare le nuvole che si inseguono nel cielo a quattro colori. Eccoci alla fine del viaggio con “Addio, Amici” a chiudere la scaletta con le sue melodie allegre e malinconiche, con quel beat che non si ferma mai e quelle ultime cose da raccontare, che a volte vengono lasciate alla fine perché son le più belle.

Omino Lego se ne sta andando via lontano ma presto tornerà con nuove storie da raccontare, ve lo assicuro!

In conclusione un bellissimo album, mai banale e pieno di sonorità interessanti, esplorate con sapienza mediante l’utilizzo di un solo e semplice Game Boy. Piacerà anche a chi non è avvezzo a ritmi così ballabili per la sua complessità travestita da semplicità elementare. Un album che più si ascolta e più si apprezza!

Info Album:

Titolo: Tales from my world
Artista: Omino Lego
Rilasciato da : COUCOU MICROMUSIC NETLABEL
Codice Catalogo: COUCOU020
Formato: MP3 320kbps X 9 Files
Artwork: Omino Lego
Data di rilascio: 14 Settembre 2012

Intervista a Omino Lego:
https://micromaniacs.wordpress.com/2013/01/07/intervista-omino-lego/

Scarica l’album da Coucou Micromusic Netlabel:
http://www.coucounetlabel.com/release/omino-lego-tales-from-my-world-coucou020/